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La guerra del 1898 interruppe quattro secoli di dominio spagnolo nelle Filippine, a Guam, Cuba e Porto Rico, con l'inizio colà del colonialismo statunitense. Gli scopi della Santa Sede, in piena Questione romana, implicarono una mediazione pontificia, fallita, per scongiurare la guerra, svolta per mezzo di un influente prelato americano, John Ireland. A questa seguì la complessa opera dei primi tre delegati apostolici destinati a Manila. Durante le turbinose vicende della fine di un'epoca, un avvocato di New York, Amasa Thornton, mediante un probabile raggiro, si presentò al papa Leone XIII in supposta missione segreta per conto del Presidente americano, per trattare l'acquisto delle ricche terre ecclesiastiche delle Filippine, con l'assenso di potenti finanzieri, come J.P. Morgan. Attraverso le evidenze archivistiche vaticane, statunitensi, spagnole, britanniche, italiane e filippine, si è analizzata a fondo l'azione diplomatica della Santa Sede con i governi coinvolti nel cambio del 1898, la quale delineò, così, un profilo di Chiesa erede di una tradizione secolare, ancor oggi influente sulla vita politica e sociale nelle Filippine e a Guam. Prefazione di Andreas Ferrarese.